STAGIONE TEATRALE 2017-2018
Teatro Nuovo “Mario Monicelli”

Nino Frassica
con lo spettacolo
“Nino Frassica & Los Plaggers band”
SABATO 17 MARZO

Prosegue la Rassegna Teatrale 2017-18 di Ostiglia: sabato 17 marzo protagonista al Teatro Nuovo Monicelli è Nino Frassica, con lo spettacolo “Nino Frassica & Los Plaggers band”, una produzione Art Show.

Lo spettacolo di Ostiglia (che è stato rinviato rispetto alla data da calendario del 24 febbraio scorso) registra il quasi tutto esaurito. Eventuali posti disponibili saranno messi in vendita alla biglietteria del teatro che aprirà alle ore 20.00.

Nino Frassica è accompagnato dai Los Plaggers, band formata da sei formidabili musicisti; il nome Plaggers è una fusione tra Platters e plagio. Lo show è un originalissimo e coinvolgente viaggio musicale per oltre due ore di concertocabaret. Una grande festa, un’operazione di memoria musicale con un repertorio formato da oltre cento brani rivisti e corretti, in cui canzoni famosissime, pur mantenendo la propria identità, sono tagliate e ricucite alla maniera di Frassica. Verranno presentati brani come “Cacao Meravigliao”, “Grazie dei Fiori bis” o come “Viva la mamma col pomodoro” al quale verranno aggiunti “Viva la pappa col pomodoro”, ma anche “Mamma mia dammi cento lire” e sigle d’altri tempi come “Portobello” o le musichette della pubblicità; e ancora “Campagna” diventa “Voglio andare a vivere con i cugini di campagna”, e poi “Siamo donne” che si conclude con “Donna a Surriento”, “Neri per sempre”, “Tuca tuca” ecc…

Protagonista anche il pubblico che, travolto dal ritmo incalzante dello show, mentre si diverte con le invenzioni musicali di Frassica, può anche ballare, cantare, e partecipare direttamente allo spettacolo grazie a medley dedicati alla musica degli anni ’60 e ’70, omaggi a Santana e Battisti, etc…, fino a crearsi un’atmosfera di complicità e intesa, grazie all’inesauribile vérve comica dell’artista siciliano.


NINO FRASSICA

Nel 1985 Arbore lo coinvolge nel varietà “Quelli della notte” nei panni di frate Antonino da Scasazza, organizzatore di un improbabile concorso a premi. Seguono “Indietro tutta” dove veste i panni del bravo presentatore e mette in scena una spassosa parodia del tipico conduttore televisivo.

Partecipa successivamente a “Fantastico”, “Domenica In”, “Scommettiamo che…?”, “I Cervelloni”, “Acqua calda”, “Colorado Cafè” e “Markette” condotto da Piero Chiambretti. Nel 1999 inizia l’avventura della fiction televisiva “Don Matteo” con Terence Hill, Flavio Insinna e successivamente Simone Montedoro, giunta ormai alla decima serie. Nino interpreta il ruolo del maresciallo dei Carabinieri Nino Cecchini. Ha preso parte a più edizioni della trasmissione “I migliori anni” condotta da Carlo Conti.

Prende parte al programma di Sabina Guzzanti in onda su La7 dal titolo “Un due tre stella”, nel quale ripropone alcuni suoi personaggi. Dal 2015 conduce su Rai Radio 2 “Programmone” ed è ospite fisso su Rai 3 la domenica sera a “Che Fuori Tempo Che Fa” condotto da Fabio Fazio.

A febbraio del 2016 è ospite del Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti con l’intervista doppia insieme a Gabriel Garko e interpretando A Mare Si Gioca dolceamara favola in musica scritta da Tony Canto.


La sera dello spettacolo la biglietteria apre alle ore 20.00 e saranno messi in vendita eventuali disponibilità per posti di ogni ordine non occupati.
 A spettacolo iniziato non sarà consentito l’ingresso in sala.

Per informazioniUfficio Cultura: Palazzo Foglia, Piazza Cornelio | Tel. 0386 300281 | 320 4314797; www.comune.ostiglia.mn.it | simonetta.callegarini@comune.ostiglia.mn.it

 

Ostiglia (Mn), 15 marzo 2018

“Dal Pane Nero al Pane Bianco – l’alimentazione in Italia tra fascismo, guerra e liberazione”, mostra dell’ANPI al Greggiati di Ostiglia;
dal 14 al 28 marzo 2018

Dal Pane Nero al Pane Bianco – l’alimentazione in Italia tra fascismo, guerra e liberazione, è la mostra inaugurata all’istituto G. Greggiati di Ostiglia, curata da Roberta Cairoli  e Debora Migliucci e ANPI Provinciale di Milano e che sarà ospitata nella sede di via Roma dal 14 al 28 marzo (visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 16.30, il sabato dalle ore 8.00 alle 13.30, ingresso libero).
La mostra ricostruisce il quadro dell’alimentazione negli anni compresi tra il 1935 e il 1945, soffermandosi sulle sempre più precarie condizioni di vita degli Italiani nel perdiodo della politica autarchica del regime fascista e durante il secondo conflitto mondiale. La mostra, basata su fonti quali i quotidiani nazionali dell’epoca, le tabelle Istat supportate da inchieste alimentari, quaderni scolastici, è divisa in 5 sezioni: ‘Mangiare all’italiana’ (la parsimonia alimentare diventa un dovere civico); ‘Saperi e sapori’ (la scuola è chiamata a dare un contributo con l’istituzione degli orti di guerra); ‘Manca il pane’ (durante l’occupazione tedesca la fame non dà tregua e si aprono mense collettive); ‘Gerra alla guerra’ (i partigiani); ‘Il gusto della libertà’ (alla fine della guerra ancora le porzioni sono razionate, solo negli anni ’50 si torna ad un regime alimentare equilibrato, garantito dal libero mercato).
“E’ una chiave di lettura importante per leggere e approfondire il periodo in questione e il Comune di Ostiglia ha patrocinato la mostra – ha detto l’assessore alla Cultura Ilaria Reggiani -, credendo fermamente che attraverso la conoscenza della nostra storia possiamo essere buoni cittadini”.

Concordi i relatori presenti, da Roberto Cenati, presidente provinciale di ANPI Milano, a Roberta Cairoli, curatrice dellla mostra, Giovanni Perrino, presidente dell’ANPI di Poggio Rusco “Ugo Roncada”, la prof. Anita Tarpini (a fare le veci della preside del Greggiati), a Ilaria Reggiani, assesore alla Cultura del Comune di Ostiglia, sul ruolo fondamentale della scuola di promuovere riflessione e capacità di critica, formando non solo bravi studenti, ma buoni cittadini.

Revere in cartolina

Vorremmo coinvolgere tutte le famiglie compreso i più pigri, annoiati e disinteressati ad aprire una discussione sui giovani del nostro territorio che apparentemente appaiano privi di ideali e principi e non partecipano a nessun tipo di attività socio culturale.
Facile scaricare le colpe sulle nuove generazioni.
Le domande che tutti dovremmo porci:
– di chi è la colpa se i giovani hanno perso qualsiasi interesse per la propria comunità e per le proprie radici;
– Cosa ho fatto io per evitare tale deriva;
– Conosco la storia e le tradizioni del mio territorio;
– L’ultima volta che con tutta la famiglia ho visitato i monumenti e una mostra organizzato in loco;
Orbene a breve all’interno del Palazzo Ducale verrà inaugurata una mostra sul risorgimento.
Revere anche se ai più sconosciuto, ha molto da raccontare con i suoi Martiri, Eroi e personaggi.
In altri territori, che ci invidiano tali risorse, vengono enfatizzati e sfruttati fatti e circostanze meno rilevanti coinvolti con risultati eccellenti le parti sociali, economico, politico, associativo e scolastico.
Ecco perché vi invitiamo ad invertire tale trend, visitate accompagnati dai vostri figli tutti i monumenti ed i luoghi più importanti del territorio.
Cosa buona sarebbe organizzare un tour di tali luoghi: Palazzo Ducale con i vari allestimenti espositivi, La Torre Gonzaghesca con le sue campane, l’arco dell’orologio e la stanza ove è collocato il meccanismo, la chiesa parrocchiale di Revere con i suoi tesori e la tomba di Don Bartolomeo Grazioli, l’Oratorio di Zello, la chiesetta di via Trento e Trieste , il cimitero israelitico, le tombe dei Garibaldini Tambelli e Fratelli Chicconi, le chiese Matildiche di Pieve di Coriano e Ghisione, l’esposizione “Revere in Cartolina”, il mulino natante e il fiume Po con le sue zone arginali e golenali.
Vi rendete conto della ricchezza e vastità del patrimonio.

Meglio tardi che mai